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martedì 20 dicembre 2011

Al cinema: Miracolo a Le Havre*** di Aki Kaurismäki


Il regista sembra volerci dire che rimangono piccoli mondi di poesia e umanità dove possono persino avvenire i miracoli. E' ciò che accade a Le Havre, città immersa in un altro tempo, con personaggi altrettanto inconsueti e che sembrano balzare da chissà quali tempi passati.

Marcel è un lustrascarpe, vive molto umilmente ma con dignità con la moglie Arietty e una cagnolina, frequenta i negozi del quartiere dove sono tutti amici. E un giorno capita che si ritrova ad aiutare e nascondere un immigrato, un bambino di colore; tutti nel quartiere capiscono la delicata situazione e si fanno in quattro per la giusta causa, anche se infrange le leggi umane e si ritrovano alle costole un poliziotto integerrimo. Oltre a questo, succede che la moglie si ammala gravemente.



Credetemi, il film non è triste e infelice come si potrebbe pensare dalla trama. Anzi! Innanzitutto perchè i personaggi sono positivi, retrò e deliziosamente umani, e poi perchè alla fine esistono piacevoli risvolti della vicenda.

Film per nulla patinato, molto realista e senza morali. Ottimista, anche quando non ci sarebbero grandi motivi per esserlo. Eppure questo piccolo mondo, povero e scarno, ha una sua dolcezza e amarezza allo stesso tempo, un sentimentalismo di tempi che furono. E mi ricorda, anche se vagamente, il meraviglioso Umberto D. di De Sica.


Bellissima la fotografia, giocata sui toni "carta da zucchero" (è esattamente questa la tonalità! Anche lei un po' antica), che rende la città portuale di Le Havre  fuori dal tempo e dallo spazio.

domenica 20 novembre 2011

DVD: The presence** di Tom Provost - 2010

Mira Sorvino
Inizia bene questo film interpretato e anche prodotto da Mira Sorvino, attrice che da molto tempo appare poco; pare infatti che in questi anni abbia vissuto in Cina allontanandosi dall'ambiente hollywoodiano e che il suo sogno sia dirigere un film in lingua cinese, che conosce bene.

Dal 2000 in avanti si è dedicata al cinema indipendente e nel 2010 ha creduto probabilmente in questo film al punto di partecipare alla produzione.



Dicevo, inizia bene il film ma poi, mano a mano, procede meno bene.
Una donna arriva nello chalet di campagna di famiglia, chiaramente isolato e inutilizzato da tempo, abitato da una "presenza" invisibile (un ragazzo alto e pallido) che la affianca e la accompagna ovunque, silenziosamente.

E questa parte l'ho trovata interessante, non mette particolare ansia ma incuriosisce, rende l'atmosfera cupa e densa di mistero.

Ad un certo punto la donna viene raggiunta dal fidanzato, evento che provoca fastidio e insofferenza nello spettro, che inizia ad insinuarsi nella mente della donna.


Uno spettro malvagio si manifesta ed aggrava ulteriormente la situazione, riuscendo a penetrare nella mente della donna e ad influenzarne i pensieri per mettere zizzania tra i due fidanzati.
Propone inoltre al giovane spettro di incarnarsi nel fidanzato della donna; in cambio deve uccidere quest'ultimo.







La trama è insolita, era interessante questo insinuarsi nella mente e manipolarla.
C'erano dei buoni presupposti per un thriller psicologico, non per un horror, come viene definito e come è stato presentato. Non fa abbastanza paura.
Il finale, in particolare, è la parte più debole del film: deludente, tirato. No, proprio non funziona.
Peccato, un'occasione persa, l'idea c'era.

DVD: La vita è un miracolo***1/2 di Emir Kusturica - 2004

Lo adoro! Stravagante, eccessivo, chiassoso, caotico... ecco il mondo un po' gitano, un po' circense del regista serbo-croato Emir Kusturica, che fa esplodere sempre e comunque  la gioia di vivere dei suoi eccentrici personaggi, calati in situazioni grottesche e paradossali. Anche se c'è la guerra, con i suoi abomini.



Questo non sarà il suo film più ispirato, ma lo stile personale e ciò che comunica è pur sempre straordinario.
Viene soprattutto rappresentata un'umanità gioiosa, che anche messa alle strette non si perde mai d'animo e riesce a godere di tutto ciò che l'avversa sorte può offrire, ridendo in modo irriverente di qualsiasi cosa e vivendo al massimo delle possibilità.


Il regista Emir Kusturica
Il film è ambientato nel 1992, anno dello scoppio della guerra civile in Bosnia: Luka, un ingegnere di Belgrado, arriva in Bosnia per costruire una ferrovia turistica e si stabilisce in un piccolo villaggio con la strampalata moglie Jadranka ed il figlio Milos, che viene chiamato alle armi. La guerra stravolgerà le loro vite e Jadranka fuggirà con un musicista pazzoide quanto lei, mentre Luka riscoprirà l'amore e la passione con la bella prigioniera Sabaha.
La storia inizia come una farsa, molto comica, e si trasforma in una fiaba avventurosa e sentimentale che racconta l'amore tra diversi anche in mezzo al casino più totale.





Belle le musiche e la fotografia, bella l'idea che Kusturica lascia sempre la speranza, intravede la possibilità di rendere bello e divertente qualsiasi mondo si viva.
Tanto meglio se c'è caos.






sabato 19 novembre 2011

DVD: Them*** di David Moreau, Xavier Palud - 2006
















Horror francese considerato film-fenomeno perchè con un piccolo budget e una buona idea riesce ad avvincere e a creare grande suspence. Fa davvero paura!
Ancor di più se si pensa che è tratto da una storia vera, successa ad una giovane coppia che viveva felicemente in una casa isolata nella periferia di Bucarest.



Una notte, all'improvviso, iniziano a sentire strani rumori, le luci dell'auto accese in giardino.. è tutto un susseguirsi di fughe all'interno della loro stessa casa, riprese abilmente in modo da rendere totale l'immedesimazione nei due ignari perseguitati.

Quasi non si vede sangue, niente effetti splatter, tutto si regge sulla trama e su una sapiente regia. Bravissimi i due registi.

Stupefacente e davvero inaspettato, imprevedibile il finale.





giovedì 17 novembre 2011

Al cinema: One Day *** di Lone Scherfig


La regista danese Lone Sherfig, dopo l'eccezionale An education, racconta ancora una storia d'amore difficile e tormentata. Con la solita delicatezza e originalità che la contraddistinguono.

Anne Hathaway e Jim Sturgess

I protagonisti, Emma (Anne Hathaway) e Dexter (Jim Sturgess), si incontrano il 15 luglio 1988 a Dublino in occasione della loro laurea. L'approccio amoroso fallisce e passano la notte insieme ma solo in amicizia.
Da lì inizia un rapporto che durerà 20 anni: ogni 15 luglio di ogni anno si sentiranno o si vedranno, restando in contatto e sviluppando un rapporto particolarmente forte ed empatico. 
Lei sa di essere innamorata di Dexter, però non è mai il momento giusto. Tenta ma non riesce ad avere una sua vita sentimentale autonoma, invece Dexter si sposa, ha una figlia, divorzia. 
Finché finalmente entrambi capiscono... 




Commedia e dramma si miscelano bene per dar vita ad un film molto sentimentale ma non mieloso, pieno di battute spiritose, con personaggi complessi e sentimenti contrastanti. 
Dexter è un ragazzo della ricca borghesia, ha in mente una carriera televisiva divertente e un po' chiassosa, il matrimonio con una ragazza di pari livello sociale ed una vita agiata senza grossi sacrifici, mentre Emma è una ragazza con pochi mezzi ma tante virtù e grandi ideali, capisce che Dexter è direzionato verso mete diverse dalle sue.


 Lui dovrà sbagliare tutto nella vita per capire che quello non era il percorso adatto, dovrà perdersi per ricercare se stesso e ritrovarsi nell'autenticità e nella bellezza di Emma.






Si parla dunque di difficoltà nel riconoscere l'amore e ciò che davvero si desidera, di immaturità sentimentale che si manifesta nell'incapacità di comprendere se stessi, le proprie emozioni e di saperle comunicare, della paura di lasciarsi andare e di rischiare strade diverse da quelle che potrebbero apparire predestinate.
Cose piuttosto complicate, non è certo una commediola banale... 
E infatti non lascia indifferenti, colpisce e affonda, vedrete.

domenica 13 novembre 2011

Mostre ed eventi: Nuove rassegne al Museo del Cinema

Questo museo spettacolare e interattivo all'interno della Mole Antonelliana di Torino permette di percorrere tutta la storia del cinema: dalle prime rudimentali apparecchiature fino ai giorni nostri.
Si sviluppa su 5 piani, con un percorso espositivo di 3.200 mq e conserva anche un'importante collezione di manifesti, pellicole e una valida biblioteca.
Vale la pena visitarlo, è ideale e stimolante anche e soprattutto per i bambini (di qualsiasi età).







Si trova in via Montebello 20, tra via Po e corso san Maurizio a Torino, e osserva i seguenti orari:
da martedì a venerdì: 10,00-20,00
sabato: 10,00-23,00
domenica: 10,00-20,00
lunedì chiuso.






Per informazioni aggiuntive http://www.museonazionaledelcinema.it/



Al momento sono inoltre presenti alcune rassegne:
Amos Gitai. Architetture della memoria
Mole Antonelliana e Cinema Massimo, Torino
4 novembre 2011 - 8 gennaio 2012
Al piano interrato della Mole Antonelliana, per la prima volta aperto al pubblico, si potràvisitare la video-installazione di Amos Gitai, uno dei maggiori cineasti dei nostri tempi. Incentrata sulla figura del padre, famoso architetto della Bauhaus di Berlino imprigionato dai nazisti, sul tema della memoria, sulla necessità della trasmissione e sul ruolo dell’arte, la video-installazione, con immagini tratte dai suoi film, crea un percorso visivo e sonoro di straordinaria densità. In parallelo verrà organizzato un omaggio al regista israeliano al Cinema Massimo, con una retrospettiva che presenta al pubblico diciotto lungometraggi, alcuni ancora inediti in Italia.

Robert Altman. America America
Mole Antonelliana, Torino
12 ottobre 2011 – 29 gennaio 2012
In occasione della retrospettiva organizzata dal Torino Film Festival, il Museo Nazionale del Cinema organizza alla Mole Antonelliana una mostra fotografica dedicata al regista Robert Altman. È prevista la pubblicazione diun volume di saggi e testimonianze edito da Il Castoro.

Cantiere Mole 2011. Immagini di un restauro                             
Mole Antonelliana, Torino
22 giugno - 8 gennaio 2012
Una mostra fotografica che racconta il percorso progettuale e la realizzazione dei lavori relativi al restauro della cupola della Mole Antonelliana e all’installazione del Gioiello di luce tricolore in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
















sabato 12 novembre 2011

Vere chicche: Anything else di Woody Allen, una successione di battute esilaranti

Woody Allen e Jason Biggs

Ecco il significato del titolo di questo ottimo film di Woody Allen, Anything else (nient'altro), per me il migliore di Woody Allen dell'ultimo decennio: 

Una volta ero in un taxi, era parecchi anni fa, stavo cianciando con il tassista a proposito di queste cose di cui blateravi tu poco fa: la vita, la morte, il vuoto universo, il significato dell'esistenza, l'umana sofferenza. E il tassista mi disse: "Guardi, è come tutto il resto". Riflettici. 
 (Dobel, interpretato da Woody Allen)
Cristina Ricci nel ruolo di Amanda
E' una successione di battute frenetiche e divertenti piene di ritmo:

Sul sesso:
Ti masturbi? Io lo preferisco a fare sesso. Ieri sera mi sono messo su una cosetta a tre: io, Marilyn Monroe e Sophia Loren. Credo, tra l'altro, che fosse la prima volta che le due grandi attrici apparissero insieme. (Dobel, interpretato da Woody Allen)

Ti ho tradito, ma solo a scopo terapeutico. In fondo l'ho fatto per te, volevo sapere se riuscivo ancora ad avere orgasmi multipli.(Amanda, interpretata da Cristina Ricci)

Non è vero che in vino veritas: in eros veritas.(Dobel, interpretato da Woody Allen)

Sulla psicanalisi:
Mi ero lasciato con una ragazza e mi dettero uno psichiatra. Lui disse: "Ma perché ti sei depresso e hai fatto le cose che hai fatto?". E io dissi: "Perché volevo quella ragazza e lei mi ha lasciato". E lui disse: "Beh, dobbiamo indagare sul fatto". E io dissi: "C'è poco da indagare, io volevo la ragazza e lei mi ha lasciato". E lui: "Perché sei così coinvolto? Perché hai sentimenti così intensi?". E io: "Perché voglio la ragazza!". E lui: "blablablabla. Ma cosa c'è sotto?" "Non c’è niente sotto, è che voglio la ragazza'. E lui: "Senti, ti voglio dare delle medicine". Però io non voglio medicine, voglio la ragazza. E lui: "Beh, bisogna che ne veniamo a capo". A quel punto presi un estintore dalla parete e lo colpii proprio qui, dietro al collo... 
 (Dobel, interpretato da Woody Allen)

Filosofie di vita:
Nel corso della vita, Falk, non ci sarà certo penuria di gente che ti dice come vivere, avranno tutte le risposte, cosa dovresti fare, cosa non dovresti fare. Non ci discutere mai, tu dì sempre: «Ah sì? È un'idea davvero brillante» e poi fai come ti pare. (Dobel, interpretato da Woody Allen)

Vorrei ammazzarmi ma ho così tanti problemi che non sarebbe una soluzione. (Jerry Falk interpretato da Jason Biggs)


Sugli ebrei:
Ho litigato con due vigili. Stavano insinuando che Auschwitz fosse solo un Parco a tema. (Dobel, interpretato da Woody Allen))

Se ti dice che non ti tradisce allora ti tradisce...è come quando ti dicono che devi andarti a fare la doccia ma in realtà… (Dobel, interpretato da Woody Allen)

Non sono bastati sei milioni di ebrei a soddisfare l'impulso antisemita del mondo.(Dobel, interpretato da Woody Allen)



martedì 8 novembre 2011

DVD: Gorbaciof***1/2 di Stefano Incerti - 2010


E' una piccola storia molto ben raccontata quella di Marino Pacileo (Tony Servillo), soprannominato Gorbaciof per la vistosa voglia sulla fronte.

E' il contabile del carcere di Poggioreale ed è anche un giocatore d'azzardo. Fa la cresta sugli incassi del carcere per giocare nel retrobottega di un ristorante cinese, dove incontra Lila (Mi Yang), figlia del ristoratore, di cui si innamora. Per coprire una perdita del padre di Lila, Gorbaciof accumula debiti sempre più elevati.


Tony Servillo dà vita ad un personaggio schivo, silenzioso e distaccato, piuttosto annoiato, rassegnato ma allo stesso tempo ancora con il sogno di un'ultima possibilità di felicità, disonesto ma che a suo modo agisce con obiettivi nobili e seguendo un suo codice etico.
Insomma un vero antieroe, grossolanamente vestito e dalla capigliatura unta e bisunta, che Tony Servillo sa rendere al meglio con uno studiato look e trucco, ma anche con sapienti gesti, espressioni e movimenti. Talvolta anche solo con lo sguardo.



Il film è ben costruito, molto poco parlato, tutto basato sulle espressioni, sui silenzi, sull'essenza e sull'assenza, che rendono il film quasi surreale. A questo si aggiunge l'impossibilità di comunicazione verbale tra il protagonista e la ragazza cinese di cui si innamora, ma con cui riesce comunque a comunicare sentimenti profondi.

I soliti visti e rivisti bassifondi di Napoli vengono analizzati con una prospettiva diversa ed originale, grazie ad una regia "da cinema orientale" che si mischia abilmente al pulp americano in particolare nella costruzione  psicologica dei personaggi.

lunedì 7 novembre 2011

DVD: Riflessi sula pelle**** di Philip Ridley - 1990

Ricorda lo stile visionario e allucinato di David Lynch questo sconosciuto, raffinatissimo film d'esordio dell'eclettico Philip Ridly - scrittore, regista, pittore e fotografo. Tutto il film gioca sulle apparenze e sul fermarsi alla superficie delle cose (la pelle) senza sforzarsi di guardare e vedere più a fondo.
Un paesino della provincia canadese, anni '50:  una banda di pedofili uccide dei bambini. Del primo omicidio viene accusato il padre del piccolo Seth, perchè in passato aveva avuto una relazione omosessuale. L'uomo si suicida per la vergogna di un'accusa ingiusta e infamante. Questo avvenimento riporta in paese il fratello maggiore di Seth (Jeremy Cooper), Cameron (Viggo Mortensen), che prestava servizio militare nel Pacifico. Cameron si ritrova a dover badare ad una madre nevrotica e ad un fratellino terrorizzato all'idea di restare da solo con lei. Si innamora della vedova Dolphin (Lindsay Duncan), che Seth crede una vampira.

L'intero film ha la prospettiva di Seth, fantasiosa e un po' disturbata, ma si può pure dire che gli eventi, il luogo e i personaggi sono talmente inquietanti da prestarsi ad una rilettura alternativa della realtà. Infatti si entra nell'incubo di Seth e per tutto il film ci si interroga circa la natura dei fatti e la possibile interpretazione.  


"L'innocenza può essere un inferno": 
tra i temi principali proprio la crudeltà e l'innocenza dell'infanzia, il dolore che comporta la crescita.



Fotografia meravigliosa, dove i desolati paesaggi della campagna canadese si trasformano in quadri dai colori intensi e luminosi del grano, della terra bruciata dal sole e del cielo spruzzato di nuvole, accompagnati da una colonna sonora maestosa e imponente.
Questo villaggio dimenticato da Dio è una sorta di microcosmo alienato e alienante, dominato dalla morte e dalla staticità, in cui tutti i personaggi sembrano rimanere intrappolati.

Bell'atmosfera gotica, che rende il film incredibilmente affascinante, suggestivo.

Undici premi e riconoscimenti internazionali, tutti meritatissimi, tra i quali il Pardo d’argento al Festival di Locarno.

venerdì 4 novembre 2011

Video Cult: Le scene più belle di Smoke, per Luigi



Splendido modo di vedere e colorare il proprio mondo. Ciao e buona visione, ne vale la pena.

giovedì 3 novembre 2011

DVD: Il barone rosso**di Roger Corman - 1971




Manfred von Richthofen è stato l'aviatore tedesco per eccellenza della prima guerra mondiale. E questo film di Roger Corman  racconta le gesta e la vita del leggendario pilota che ottenne ben 80 vittorie aeree prima di essere abbattuto nel 1918 all'età di 26 anni.


Manfred von Richthofen (1892-1918)



In pratica è il famoso nemico contro cui combatte Snoopy quando sogna di essere un aviatore della prima guerra mondiale, le cui battaglie immaginarie hanno ispirato la canzone Snoopy vs. The Red Baron di Gernhard e Holler, che ha avuto la versione italiana Snoopy contro il Barone Rosso cantata da Giorgio Gaber.



Il regista Roger Corman era famoso per i budget minimi e la velocità di realizzazione dei suoi film: pare infatti che Il barone rosso sia stato girato in sole 2 settimane, poche davvero considerando che è un film con una buona ricostruzione storica.

Corman si sofferma principalmente sui personaggi, caratterizzandoli con la dovuta cura, e sulla storia d'amore tra il giovane von Richthofen e un'infermiera, che sensibilizza e umanizza particolarmente l'aviatore sulla morte, sull'assurdità della guerra e sulla devastazione che ne consegue.

La storia è raccontata in modo classico e lineare, ha una vena dolcemente malinconica e ovviamente tragica.





mercoledì 2 novembre 2011

Personaggi: E quali attrici bucano il video?


Gong Li
Diane Kruger
Asia Argento
Marion Cotillard
Helen Mirren
Cate Blanchett
Uma Thurman
Helena Bonham Carter
Margareth Madè
Valeria Golino
Kristin Scott Thomas

Fanny Ardant
Isabelle Huppert
Tilda Swinton
Juliette Binoche


Penelope Cruz
Julienne Moore



Ed ecco, dopo gli attori, anche delle attrici contemporanee che secondo me sono incisive in un film e "bucano" il video.

Siete d'accordo?
Chi aggiungereste o chi eliminereste?

martedì 1 novembre 2011

DVD: Spara che ti passa*1/2 di Carlos Saura - 1993

E vai che arricchiamo alla grande la sezione "DVD da perdere"; e chissà,  magari aumentiamo anche i contatti con questa bella foto di Francesca Neri... Sì, specchietto per le allodole!

E' vero che nel film ci sarà una giovanissima Francesca Neri che fa la doccia, ma l'occasione non è certo lieta perchè la fa come atto purificatorio dopo aver subito la violenza sessuale di tre meccanici. Lei è Anna, cavallerizza con fucile in un piccolo circo. Dopo lo stupro, Anna si vendica e uccide i tre meccanici, scappa, lungo la strada uccide ancora un poliziotto e ne ferisce un altro; finisce assediata dalla polizia in un casolare di campagna.
Non c'è molto da dire, se non che mancano il giusto pathos e la verve presenti in altri film del grande regista Carlos Saura, che stavolta proprio non raggiunge lo spettatore ma lo lascia quasi indifferente ad assistere ad una storia dalle grandi potenzialità inespresse. Peccato!