Translate Italian to English Translate Italian to German Translate Italian to French

mercoledì 29 giugno 2011

Video cult: Harry ti presento Sally



Una romantica buonanotte con la fantastica coppia della commedia brillante per eccellenza

DVD: Burlesque**1/2 di Steve Antin - 2010

Vale la pena vedere questo musical per le coreografie davvero strepitose e per una Christina Aguilera grintosissima che balla e canta in modo divino.
Per il resto ... se ne potrebbe tranquillamente fare a meno! 
Ci sono due o tre scene divertenti, ma la trama è proprio classica del genere, ovvero una favoletta all'insegna del buonismo e del sempreverde sogno americano: allora, una modesta ragazza di provincia (Christina Aguilera) arriva a Los Angeles, inizia a lavorare come cameriera finchè non convince la proprietaria del locale (Cher) a farle fare la ballerina di burlesque. Col talento e la determinazione avrà successo e salverà persino il locale dal crollo. Ovviamente conquisterà anche un dolce e romantico ragazzo talentuoso, rinuciando allo sfrontato e cinico riccone di turno che pensa di ottenere tutto col denaro, ragazza compresa. E vissero felici e contenti.



Tutto ruota attorno ai costumi e balletti con inserimenti molto sexy di burlesque assolutamente imperdibili e ad una bella colonna sonora energetica con le canzoni della Aguilera e di Cher, anche lei super.

domenica 19 giugno 2011

DVD: Il cigno nero** di Darren Aronofsky - 2010


Tanto rumore per nulla, tutto è portato all'eccesso per creare uno psico-dramma catarchico senza partire da un vero dramma.
Credo sia uno di quei film che si ama o si odia, non ci sono mezze misure. Ed io lo odio.

Natalie Portman interpreta Nina, una ballerina perfezionista e psicologicamente instabile, resa tale da una madre iperprotettiva e dominante. Nel momento in cui ha la possibilità, offertagli dal suo spietato coreografo (Vincent Cassel), di interpretare il doppio ruolo di cigno bianco (delicata purezza) - cigno nero (torbida passione) nel Lago dei cigni di Cajkovskij, si scontra con la difficoltà di far emergere il suo "cigno nero". Incapace di vivere liberamente le emozioni, tutta tesa al controllo di se stessa farà un percorso visionario e paranoico, vivrà un rapporto ambiguo con una collega-rivale (Mila Kunis) che rappresenta la sua "metà oscura", per riuscire a portare alla luce la parte più istintiva, indispensabile per raggiungere una completezza ed una carica sensuale tali da interpretare degnamente entrambi i ruoli.
Fino alla follia.


Allora ... l'indagine del regista è rivolta al cinematograficamente sfruttatissimo-ma-sempre-affascinante tema del doppio, con la fin troppo facile contrapposizione del bianco-nero. Se guardiamo film come Eva contro Eva, Lo specchio scuro percepiremo una enorme differenza: di stile, di contenuti e dunque di effetto, perchè queste tematiche sono affrontate con più profondità e originalità, soprattutto considerando che sono pellicole datate. Il cigno nero ha inoltre risvolti melodrammatici e quasi horror in stile Che fine ha fatto Baby Jane? ma senza averne le comprensibili e ricercate motivazioni drammatiche. Ne Il cigno nero la psicologia dei personaggi è banalizzata, semplificata.

Insomma, per una trama così, che non regge, tutto questo melodrammone teatrale è eccessivo e senza senso...
Alla fine Nina sembra soltanto una ragazzetta deboluccia e schizofrenica che a fatica e con mille piagnistei tenta di liberarsi dall'oppressione materna per ricercare il lato più oscuro di sè, spinta dall'ambizione.

La parte dedicata ai balletti è carina, i costumi e trucchi di scena sono belli ma non c'è dubbio per me, la cosa migliore del film è la regia di Aronofsky: ossessiva, ansiogena, nevrotica e che segue maniacalmente il viso della protagonista per vivere tutto con lei. Grande uso degli specchi per effetti destabilizzanti e vagamente horror, anche se pure questo è un déjà-vu, presente in centinaia di film (inutile dire spesso migliori?). Reso però bene.


E il finale, come poteva essere viste le premesse? Ma naturalmente teatrale e scontato!

Si è molto parlato, infine, della performance sessuale delle due ballerine rivali, certamente molto esplicita e intrigante, al punto che è stata inserita nella lista delle migliori scene di sesso cinematografico.



Ripeto, tanto rumore per nulla: 5 nomination all'Oscar ma ne ha ottenuto solo 1, per l'interpretazione di Natalie Portman.

martedì 14 giugno 2011

DVD: A single man***1/2 di Tom Ford - 2009

Colin Firth con Tom Ford
Ed ecco come uno stilista americano molto dotato esordisce alla regia e fa il botto anche come regista! Tom Ford, dopo aver rilanciato YSL e Gucci ed aver creato un proprio prestigioso marchio indipendente, realizza infatti il suo primo bellissimo film.

In un'intervista allontana (giustamente) l'etichetta di "film omosessuale": "E' vero, il personaggio è gay, parla di un rapporto gay, ma non è un film gay. E' un film sull'amore e sulla perdita. La definizione "gay" non lo qualifica. Io stesso, sebbene stia con lo stesso uomo da anni e sebbene lo ami profondamente, parlando di me mi definirei in mille modi - un perfezionista per esempio - e solo alla fine aggiungerei "ah si, sono anche gay".

Verissimo, il film parla proprio di amore universale (aldilà dei sessi), della sofferenza provocata dalla perdita della persona amata e della profonda solitudine che comporta nell'animo del protagonista.
Julianne Moore
George (Colin Firth) è professore in un college, apparentemente distaccato ma in realtà romantico e passionale, e questa è la sua ultima giornata di vita: ha deciso di arrivare a sera e suicidarsi non reggendo al vuoto lasciato dalla tragica perdita del compagno. Fa la sua ultima lezione all'università, approfondisce la conoscenza con Kenny, uno studente incuriosito e affascinato da lui, conosce un prostituto spagnolo senza ususfruire delle sue prestazioni, scrive alcune lettere d'addio, cena con l'altrettanto sola e triste amica Charlotte (Julianne Moore) e prepara la pistola con cui dire addio al mondo.

E qui mi fermo, non voglio farmi odiare da chi ancora non l'ha visto... Aggiungo solo che il film è racchiuso dalle splendide parentesi di due baci, uno all'inizio e uno alla fine. Pensando a questo film, l'aggettivo che più mi viene in mente è "romantico".

In George esiste solo il passato, non ha senso il presente e il futuro è rappresentato dalla morte. E' un personaggio sensibile ed interessante, con visioni argute e intelligenti, reso davvero bene da Colin Firth.
Tom Ford va a fondo e rende i personaggi sfaccettati e ben sfumati, psicologicamente complessi.


A single man è fin troppo perfetto: armonioso, intenso e delicatissimo, con una bella sceneggiatura, una regia sofisticata, la fotografia  con un effetto gradevolmente retrò (è ambientato negli anni '60). 
Certo tutto è molto glamour, dai vestiti, ai look, alle immagini, agli oggetti, alle case strepitose e dagli arredi ricercati, ai modelli strafighi che imperversano nel film. 
Ma va tutto benissimo, la forma è accompagnata da un'ottima sostanza.

La stratosferica casa nel bosco in cui vive George


domenica 5 giugno 2011

Anteprime: Matteo Garrone pronto a girare il nuovo film, Big House

M. Garrone, T. Servillo e R. Saviano
In questi giorni a Napoli iniziano le riprese del nuovo film di Matteo Garrone (Gomorra, L'imbalsamatore, Ospiti), il cui titolo è “Big House”. Previste 11 settimane di riprese.

Si sa il minimo indispensabile circa questo film, in poche parole solo che sarà incentrato sul mondo della televisione e sugli effetti (devastanti, immagino!) che questa ha prodotto negli anni sul pubblico. C'è chi dice che sarà sui reality, una specie di Grande Fratello. Il tema sembra interessante e attuale, un regista come Matteo Garrone saprà sicuramente andare a fondo di queste tematiche.

Nel frattempo Gomorra, film tratto dal romanzo di Roberto Saviano, sta per diventare una serie TV forse con la regia di Stefano Sollima, che ha già diretto la serie per la televisione "Romanzo criminale".

sabato 4 giugno 2011

Telefilm: Dream On, chi lo conosce???

Anni '90. Ricordo che spesso in tarda serata (mi pare verso mezzanotte, forse anche oltre) mi ritrovavo ad aspettare con impazienza questo telefilm, così ironico, irriverente e spudorato. Ma il più delle volte le mie aspettative venivano deluse. Infatti capitava che venisse cancellato dai palinsesti o ulteriormente spostato nella fascia oraria. E in questo caso aspettavo e aspettavo e aspettavo... E mi riprendevo quando finalmente partiva la mitica sigla:



In Italia pochi conoscono Dream On, proprio a causa della assurda programmazione (troppo intelligente per altri orari?), mentre in Francia e in Inghilterra è famosissimo.
Prodotto e, per quanto riguarda alcuni episodi, anche diretto da John Landis ... beh, c'erano già buone garanzie di qualità, assurdo non tentare di farne un utilizzo migliore.

Martin Tupper è il simpaticissimo protagonista, è cresciuto davanti alla tv così asssocia a qualsiasi episodio della sua quotidianità  la scena di un film che si adatta a ciò che gli sta succedendo. Questo viene reso cinematograficamente con l'inserimento di spezzoni di film veloci ed improvvisi che si introducono nella vita reale per portare a pensare lo spettatore per immagini filmiche, così come succede nella mente di Martin. Geniale l'idea e il montaggio.
Sarà che mi ci immedesimo perfettamente, perchè è esattamente ciò che è sempre successo e succede tuttora a me, intrisa di film a tal punto che qualsiasi situazione mi succeda ... mi sento Martin Tupper!

Martin fa l'editore, è da poco divorziato da una bellissima donna che ama ancora e ferito dal continuo confronto con un rivale, Richard, che non vediamo mai ma di cui tutti parlano con entusiasmo. Tupper ha a che fare anche con altri due divertenti personaggi: Toby, segretaria cinica e disincantata, e Eddie, di cui invidia l'impermeabilità e l'incredibile noncuranza.
L'unica sua difesa è un ottimismo ad oltranza, da qui il titolo Dream On, che significa "Continua a sognare" nel senso di trovare nella capacità di sognare la forza per andare avanti.

Ho cercato ovunque questa serie fantastica, anche nei posti più forniti ma ... niente da fare, non l'ho trovata.
Pertanto questo è un appello disperato: se qualcuno sa dove/come reperirla si metta subito in contatto con me!!!! 

venerdì 3 giugno 2011

Al cinema: Habemus Papam*** di Nanni Moretti

Originale l'ultimo film di Nanni Moretti, basato sulla figura di un papa interpretato ad hoc da Michel Piccoli, che prova un grande senso di inadeguatezza per la posizione che deve ricoprire. Al punto che, poco prima della dichiarazione ufficiale al popolo e ai media, prende tempo per valutare che fare. Allora viene chiamato uno psicologo, il più bravo di tutti, che sarebbe poi Nanni Moretti, per cercare di venire a capo della faccenda, piuttosto imbarazzante per la Chiesa.

Il film è tutto incentrato sul senso di inadeguatezza, che in un'intervista Moretti definisce un sentimento assolutamente positivo. In effetti questo periodo storico è caratterizzato dalla mancanza di questo sentimento, che io ritengo persino nobile. Parte dalla paura di non essere all'altezza e quindi dall'umiltà, presuppone l'esistenza di un grande senso di responsabiltà, al contrario di ciò che inizialmente si potrebbe pensare valutando solo e semplicemente la persona come insicura di sè e dei propri mezzi. Ben vengano i dubbi e l'insicurezza, il chiedersi con onestà e serietà se si è in grado di portare avanti un compito come viene richiesto, ben venga la paura di deludere le aspettative. Il senso di inadeguatezza presuppone dunque anche l'esistenza di una coerenza di fondo, di rispetto verso il prossimo e di autocritica. Magari molti politici, professionisti e tutti coloro che ricoprono cariche importanti provassero questo senso di inadeguatezza e si ponessero almeno alcuni di questi problemi invece di essere totalmente concentrati sull'assunzione di potere e denaro ...   
Si prova insomma simpatia e comprensione per questo papa che non vuole essere papa, in crisi e in fuga.

Michel Piccoli



Nonostante la tensione scatenata nel clero per questa fuga,
l'atmosfera dell'attesa di una qualche risoluzione è divertita e rilassata, le alte cariche della Chiesa vengono viste con allegria e normalità, con tutti i pregi e difetti di qualsiasi essere umano.
E anche Nanni Moretti sembra più solare del solito.

Nessun premio a Cannes, ma ben 7 candidature ai Nastri d'Argento.



mercoledì 1 giugno 2011

Video cult: La moglie del soldato



Ricordate questo film? Sono sicura che chi l'ha visto lo ricorda. Bellissimo, accompagnato dalla canzone The Crying Game, titolo originale anche del film.

“E’ come un melo scritto da Hitchcock, diretto da Truffaut e supervisionato da Nicholas Ray. Una sfida contro l’omologazione del gusto, un dono per chi ama un cinema capace di parlare contemporaneamente alla testa e al cuore, spiazzante”, così scrive Enzo Natta. D'accordissimo.

Incisivo l'aneddoto che nella prima parte del film il soldato raccontava durante la prigionia al protagonista, Fergus:

Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Con voce dolce e suadente, le disse: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda." La rana gli rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!" "E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!" La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese il perché del folle gesto. "Perché sono uno scorpione..." rispose lui "E' la mia natura".