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giovedì 3 marzo 2011

Al cinema: 127 Hours***1/2 - di Danny Boyle (Selezione Paperblog "Migliori articoli di cinema")

Danny Boyle si è messo  alla prova con un film narrativamente complesso, quasi tutto ambientato in una grotta e con una trama di base relativamente semplice. Che è riuscito a movimentare in modo fantastico, tanto da rendere il film avvincente e adrenalinico, coinvolgente.

E' la storia vera di un giovane escursionista, Aaron Ralston (interpretato da James Franco), che dopo una caduta si ritrova con il braccio bloccato da un masso, stretto nelle gole di un canyon. Ci rimarrà 5 giorni, in cui non solo affronterà le avversità di una strenua sopravvivenza, ma anche se stesso e i propri fantasmi, comprensivi di allucinazioni e ricordi.

Lo stile di Boyle è unico e riconoscibile fin dalle prime scene: una danza frenetica di immagini, una fotografia bellissima accompagnata da ritmo incalzante e musica strepitosa. Energetico, stiloso. E con uno sguardo attento e indagatore sulla natura umana, sull'interiorità tanto da coglierne l'intima essenza.

Boyle aveva iniziato in modo incisivo e dirompente con Trainspotting, continuato alla grande con The Millionaire e si è confermato ulteriormente con questa prova sperimentale, in cui riescono solo i grandi registi (altri titoli interessanti: The Beach, 28 giorni dopo, Piccoli omicidi tra amici).
Dopo gli 8 Oscar di The Millionaire, Danny Boyle aveva Hollywood ai suoi piedi e la possibilità di fare qualsiasi cosa perchè chiunque era disposto ad investire su di lui affidandogli budget prestigiosi. Eppure ha preferito la sfida di una storia tutto sommato semplice (ma proprio per questo complicata) e con un piccolo budget.
Quando ci sono le idee e si possiede anche stile, originalità e coraggio...

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