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Colin Firth con Tom Ford |
In un'intervista allontana (giustamente) l'etichetta di "film omosessuale": "E' vero, il personaggio è gay, parla di un rapporto gay, ma non è un film gay. E' un film sull'amore e sulla perdita. La definizione "gay" non lo qualifica. Io stesso, sebbene stia con lo stesso uomo da anni e sebbene lo ami profondamente, parlando di me mi definirei in mille modi - un perfezionista per esempio - e solo alla fine aggiungerei "ah si, sono anche gay".
Verissimo, il film parla proprio di amore universale (aldilà dei sessi), della sofferenza provocata dalla perdita della persona amata e della profonda solitudine che comporta nell'animo del protagonista.
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Julianne Moore |
E qui mi fermo, non voglio farmi odiare da chi ancora non l'ha visto... Aggiungo solo che il film è racchiuso dalle splendide parentesi di due baci, uno all'inizio e uno alla fine. Pensando a questo film, l'aggettivo che più mi viene in mente è "romantico".
In George esiste solo il passato, non ha senso il presente e il futuro è rappresentato dalla morte. E' un personaggio sensibile ed interessante, con visioni argute e intelligenti, reso davvero bene da Colin Firth.
Tom Ford va a fondo e rende i personaggi sfaccettati e ben sfumati, psicologicamente complessi.

Certo tutto è molto glamour, dai vestiti, ai look, alle immagini, agli oggetti, alle case strepitose e dagli arredi ricercati, ai modelli strafighi che imperversano nel film.
Ma va tutto benissimo, la forma è accompagnata da un'ottima sostanza.
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La stratosferica casa nel bosco in cui vive George |
cercherò di guardarlo..... una sera di queste.......
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